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Comunità energetiche o gruppo di autoconsumatori: un nuovo paradigma nell’uso e nella gestione dell’energia

In cosa consiste? Chi può usufruirne? Quali sono i vantaggi? Come guadagna una comunità energetica? Quali tecnologie sono applicabili?

Con il presente articolo si intende fornire una chiara comprensione del DL dell’8/11/21, n. 199 Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11/12/18, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Tale decreto disciplina l’incentivazione e la condivisione dell’energia rinnovabile all’interno di un gruppo di auto-consumatori o di una più ampia comunità energetica. Ciò rappresenta un passo ulteriore verso l’autosufficienza energetica, superando il concetto di Scambio Sul Posto che prevede uno scambio e immissione di energia dal produttore al Gestore dei Servizi Energetici.

La gamma di fonti rinnovabili (o assimilate) ammesse all’incentivo è vasta: eolica, solare termica e fotovoltaica, aerotermica, geotermica, idro-termica e oceanica, idraulica, delle biomasse, dei gas di discarica, dei gas residuati dai processi di depurazione e del biogas.

Cosa sono le comunità energetiche?

È una coalizione di persone (cittadini, enti pubblici ed imprese) che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso un impianto energetico locale.

Chi può usufruirne?

Inoltre il PNRR prevede 2,2 miliardi di euro da destinare allo sviluppo di comunità energetiche per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, stabilendo criteri e modalità per la concessione di finanziamento a tasso zero, attraverso la realizzazione di impianti di produzione di rinnovabili anche abbinati a sistemi di accumulo di energia.

L’incentivo come sopra accennato è alternativo allo scambio sul posto ed ha una durata di 20 anni e ne possono beneficiare:

  • gli impianti entrati in esercizio a partire dal 12/12/21, data dell’entrata in vigore del decreto.
  • Chi ha usufruito del Superbonus 110% può condividere l’energia e viene riconosciuta la tariffa premio per la quota di potenza eccedente i 20 kW (potenza massima rientrante nel Superbonus).
  • Gli edifici di nuova costruzione e gli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, accedono all’incentivo limitatamente alla quota eccedente quella necessaria per il rispetto degli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili.
  • Nel caso in cui si intenda potenziare un impianto preesistente, la tariffa premio viene riconosciuta solo per la nuova sezione d’impianto.
  • L’incentivo è rivolto anche alle imprese, ma l’auto-consumatore non può avere come attività principale d’impresa quella di produzione di energia. Sono ammessi gli impianti rinnovabili che hanno singolarmente una potenza non superiore a 1 MW, entrati in esercizio successivamente al decreto.

Distinguiamo i beneficiari in due categorie:

-I gruppi di auto-consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente (tutti i membri appartengono a uno stesso edificio o condominio), devono prevedere almeno due clienti finali e un impianto/sezione di impianto di produzione; l’impianto di produzione può essere proprietà di un soggetto terzo o gestito da un soggetto terzo, purché questo resti soggetto alle istruzioni dell’auto-consumatore di energia rinnovabile.

Gli autoconsumatori collettivi possono quindi:

  • produrre energia rinnovabile, anche per il proprio consumo; immagazzinare e vendere le eccedenze di produzione di energia elettrica rinnovabile,
  • installare e gestire sistemi di stoccaggio dell’energia elettrica abbinati a impianti di generazione di energia elettrica rinnovabile a fini di autoconsumo;
  • mantenere i loro diritti e obblighi in quanto consumatori finali;
  • ricevere una remunerazione, se del caso anche mediante regimi di sostegno, per l’energia elettrica rinnovabile autoprodotta che immettono nella rete, che corrisponda al valore di mercato di tale energia elettrica e possa tener conto del suo valore a lungo termine per la rete, l’ambiente e la società.
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La comunità di energia rinnovabile è definita come un soggetto giuridico che: 

  • conformemente al diritto nazionale applicabile, si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, è autonomo ed è effettivamente controllato da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili che appartengono e sono sviluppati dal soggetto giuridico in questione;
  • i cui azionisti o membri sono persone fisiche, PMI o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali;
  • il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.

Quali sono i vantaggi delle comunità energetiche?

Decidere di far parte di una comunità energetica è una scelta giusta ed altruista basata su concetti come “vivere insieme” e “vivere sostenibile” che permette a tutti i membri della comunità o gruppo di auto-consumatori di usufruire di tutti i vantaggi che sono di diversa natura, come di seguito indicato

  • ambientali: perché si riducono le emissioni di CO2
  • sociali: condividere l’energia tra i membri della comunità energetica significa combatte la guerra alla povertà energetic
  • economici: garantire l’autosufficienza al nostro paese dagli altri stati come la Russia con la lotta allo spreco energetico, garantire un risparmio in bolletta per tutti i membri della comunità, inoltre chi decide di installare gli impianti a fonte rinnovabile ha accesso alle agevolazioni fiscali (detrazioni per cliente privato o super ammortamento per le imprese)
  • tecnici: si riducono i picchi di potenza e degli squilibri della rete di distribuzione

Come guadagna una comunità energetica?

Sono previste due fonti di guadagno che il GSE riconosce:

  • l’energia immessa in rete può essere valorizzata tramite il ritiro delicato a un prezzo unitario pari al prezzo zonale orario;
  • l’energia condivisa che beneficia di un incentivo do circa 0,12 €/kWh 

Per cui unendo le due voci, si ottiene una remunerazione di circa 0,17 € /kWh sull’energia prodotta e consumata all’interno della comunità.

Quali tecnologie sono applicabili?

Per la gestione e lo stoccaggio di energia all’interno della comunità energetica è corretto prevedere degli accumuli e dei dispositivi per la contabilizzazione e gestione della produzione e consumi di ogni utenza (smart grid).

Per tutte le informazioni

Delta Kilowatt fornisce servizi innovativi al servizio della trasformazione energetica sia a livello domestico che commerciale. I nostri servizi mirano ad attuare un cambiamento nel modo in cui i nostri clienti usano l’energia a partire dagli impianti che più contribuiscono a generare i loro consumi. Per questo i nostri progetti hanno come obiettivo la creazione di comfort e risparmio per un consumo intelligente. Contattaci e saremo lieti di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno!